mercoledì 22 dicembre 2010

DICIANNOVESIMA GIORANTA

Oggi 21 Dicembre partiti da Esquel verso Bariloce che praticamente e' la nostra Cortina, la signora dell' Hotel ci consiglia di fare una strada sterrata che passa ai bordi di ben 4 laghi!
Ci anticipa che è fantastica anche se sterrata. Non ne possiamo più di strade sterrate, abbiamo fatto 2000km, ma ovviamente decidiamo di farla! Vai si parte!
Dopo una decina di chilometri dobbiamo fermarci e pagare 80 Pesos per entrare nel parco nazionale. Finisce l'asfalto e via di sterrato. E’ tutta una curva, si sale sempre di più verso la cima della montagna. Il panorama è divino, il cielo è blu cobalto, il verde dei boschi e quello dell'acqua dei laghi ti toglie il fiato, la strada e' orribile, le curve sono a gomito piene di ghiaia, salgono e scendono e si rischia sempre di finire a terra. E’ uno stress, facciamo pausa sigaretta e ci godiamo il panorama, ogni 300 m ci sono delle cascate da dove beviamo l’acqua gelida, ma buonissima.
Si va avanti arriviamo ad un distributore, facciamo benza, vediamo che c'è pure un gommista chiediamo se ci cambia le gomme che abbiamo con noi, ci dice :”attaccatevi al cazzo, non vi   cambio niente io non faccio moto”; allora decidiamo di cambiarcele noi perchè ormai le nostre tasselate sono delle Slik. Perdiamo circa 2 ore a cambiare tutte e quattro le gomme sudando come dei porci, le mani sono nere sporche di grasso terra polvere, ci portiamo dietro le gomme che abbiamo cambiato non si mai....
Dopo 1 km mi accorgo che la moto non va bene, mi fermo e mi accorgo che sto perdendo il cuscinetto scermato sulla ruota anteriore, praticamente serve affinchè non entri polvere sul cuscinetto del mozzo della ruota. Lo riparo alla meno peggio e ripartiamo. La strada è bestiale il ghiaino è alto almeno 20 cm, il culo della moto va a sinistra e destra che è un piacere, devi dare sempre Gasssss.
Ad un tratto incontriamo dei camion che stanno facendo dei lavori, all' improvviso la strada passa da sterrata a sabbia alta almeno mezzo metro sembra di correre in spiaggia, praticamente stanno preparando il fondo per asfaltarla, siamo costretti ad accelerare ancora di piu' per navigarci sopra. Mi sto cagando addosso ma questa è la sola soluzione: Gasssss.
Sono sudato dalla fatica, tensione e non so che cazzo,  finalmente dopo circa 100 km finisce lo sterrato, la strada era orribile ma il panorama è stato divino: da cartolina. Ci restano altri 180 km di montagna ma per fortuna è tutta asfaltata e quindi corriamo un po'. E’ fantastico, sembra di essere tra le nostre Dolomiti: curve su curve, strade perfette, panorami unici, il sole che splende, semplicemente fantastico. Oggi è stata dura come sempre d’altronde ma la Patagonia e così.
E’ stata la migliore giornata di moto da circa 15 giorni: non c' era nemmeno una bava di vento i posti stupendi e le nostre moto vanno sempre avanti.

DICIOTTESIMA GIORNATA

Ieri 20 Dicembre, partiti da Sarmiento destinazione Esquel.
Ci troviamo praticamente a metà della Patagonia e ci dirigiamo a Nord-Ovest verso la Cordillera. Ovviamente partiamo con il solito vento del cazzo (dire che lo odio è poco!). Per circa 70 km il vento è frontale quindi fa solo un casino bestiale ma perlomeno guido con la moto in posizione eretta evitando così il rischio che mi butta fuori strada!
Ricordo che il vento ha sbalzato Franco con la sua BMW 1200 HP2 2 volte fuori dalla strada, e lui è uno che con la moto fa gare in fuori strada. Questo per farvi rendere l’idea di quanto forte è il vento qui!
Riesco a godermi un po’ il paesaggio che trovo molto affascinante: è molto collinoso e le strade sono asfaltate (che lusso). Alcuni dicono che la pampa Argentina e una balla noiosa io invece la trovo fantastica! Distese infinite, i colori della terra che cambiano in continuazione, le specie animali selvagge che ti attraversano la strada, le nuvole che si perdono nell' orizzonte!
Non può non piacere una cosa del genere!
Finalmente dopo 430 km arriviamo a Esquel cerchiamo un posticino dove dormire, poi cena e solita birra gelata!

lunedì 20 dicembre 2010

DICIASSETTESIMA GIORNATA


Oggi  19 Dicembre siamo partiti da Fitz Roy percorrendo circa 100 km a Nord. Siamo arrivati a Commodoro Rivadavia, dove abbiamo fatto benzina e bevuto un caffè. Ovviamente il vento non manca nemmeno oggi! Soffia sempre da Ovest: non lo sopporto più!!  Al solo pensiero che dovrò percorrere circa 3000 km prima che sparisca, mi viene quasi da piangere. Fatta benzina ci dirigiamo a Ovest, incominciamo ad attraversare l´Argentina da sinistra a destra arrivando sulla Cordillera ai confini col Cile, per poi salire a nord verso Bariloce. Partiti col solito vento fortissimo notiamo che il cielo comincia a riempirsi di nuvoloni neri, che non fa presumere nulla di buono. Infatti dopo circa un´ora arriva un acquazzone che dura circa 5 minuti ma  è quello che basta per renderci fradici.E li giù porchi non solo il vento, il freddo; ora ci si mette pure la pioggia.
Mentre vado in moto, penso dentro il casco e ripeto all´infinito: “ma sto cazzo di vento deve finire prima o poi, non può soffiare tutti i santi giorni come la bora di Trieste..cazzzoooo!!”  Ma anche oggi un giorno di merda. Vento, vento, vento freddo e pioggia.

SEDICESIMA GIORNATA

Ieri  18 Dicembre partiti da  Rio Gallego alle 9 del mattino puntiamo le nostre moto a Nord. La giornata è bella ma c´è sempre ‘sto vento maledetto che rompe le palle! Più si va a nord più aumenta. Dopo circa 20 minuti usciti dalli città ci immettiamo sulla Ruta  3 verso Nord. Lì ho avuto veramente paura! Il vento era bestiale, la moto era così inclinata che sembrava stessi facendo una curva stretta a 100km/h. Il rumore nel casco era assordante. Per la paura di cadere andavo a circa 40/50 km/h, i muscoli del collo erano tesissimi perché il vento veniva dal lato sinistro. Non riuscivo ad andare dritto mi spostava su tutta larghezza della strada, da sinistra a destra
Pensavo di conoscerlo un po’ il vento della Patagonia avendolo da circa 17 giorni ininterrotti al mio fianco, destro o sinistro che fosse, ma cosi come oggi è una cosa da pazzi. Le macchine ci lampeggiano e ci fanno segno che siamo dei matti col tipico segno del dito sulla tempia. Effettivamente hanno ragione: ma cosa vuoi farci qui é cosi ogni giorno…e noi siamo decisamente due svalvolati!
Dopo circa un’ora facciamo una pausa dietro una collinetta di terra. Franco non riesce neanche a parlare. Abbiamo entrambi male al collo e alla spalla sinistra per le sollecitazioni. Non sappiamo cosa fare; siamo in mezzo alla Pampa decidiamo di andare avanti. Ora dopo ora la stanchezza si fa sentire decidiamo di fermarci a Fitz Roy. Ci sono 4 case e un distributore, troviamo un tipo che ci fa dormire in una stanza con bagno! Siamo distrutti abbiamo percorso 620 km senza che il vento ci abbia abbandonato per un minuto, posso senz’altro dire che la Patagonia è per molti ma non per tutti, che nessuno mi venga a dire che andare in moto in Patagonia è bellissimo perché sta dicendo una gran cazzata. La Patagonia è senza dubbio bellissima ma farla in moto è una vera avventura, è molto dura, il vento non molla mai. Poi c’è freddo, la strada sterrata, la pioggia e credo che questo possa bastare per garantire a chiunque che la Patagonia in moto è una vera sofferenza e non un piacere! Chi vuole godersi le bellezze della Patagonia e terra del Fuego gli consiglio vivamente di affittarsi una macchina.

QUINDICESIMA GIORNATA

Ieri 16 Dicembre siamo partiti da Ushuaia verso Rio Grande. Siamo al giro di boa!!!
Il viaggio è stato piacevole poco vento visto che Ushuaia si trova circondata dalle montagne quindi molto protetta. Finalmente ho potuto godermi questo panorama meraviglioso, il bosco pietrificato è semplicemente fantastico. Oggi c’è pure il sole e i colori sono stupendi.
Raggiunto Rio Grande siamo ritornati sullo stesso Hostel dell’andata che si chiama Hostel Argentino in via San Martin 64. E’ a conduzione famigliare e si incontrano molti giramondo con cui scambiare informazioni sull´Argentina e sul resto del mondo.
La mattina di Venerdì 17 invece partiamo per lasciare la Terra del Fuego da Rio Grande in direzione Rio Gallego a circa 400 km a Nord di cui un 140 di sterrato. Alle 9 cavalichiamo le nostro moto. La giornata pare splendida. Dopo neanche 20 km comincia a spirare il nostro amico vento (che palle). Non ti molla mai e lo sopportiamo da 10 giorni ogni giorno, ogni ora.
Dopo un po’ di km il vento si alza ancor di più, perché siamo in mezzo alla pampa, il rumore all’interno del casco è insopportabile. Dopo un´oretta inizia a dolermi il collo. Ora che stiamo risalendo il vento lo abbiamo sulla parte sinistra, dobbiamo ridurre la velocità a 60 km/h poi a 50/40 km/h. La strada è orribile: piena di ghiaia dove nei bordi e in centro strada e alta circa 20 cm se ci finisci sopra sei a terra! Devi far correre  la moto come sui binari di un treno che solo larghi circa 30 cm. Il panorama? booooo, sono troppo concentrato sulla strada, i miei occhi sono fissi a 10 metri davanti la ruota anteriore e da lì non si schiodano.
Arriviamo alla Frontiera Argentina e via a perdere un’ora in formalità. Dopo 5km entriamo in quella Cilena: idem pure qui altra ora persa. Fatti ‘sti 140km di strerrato ci fermiamo a fumarci una sigaretta per rilassarsi, poi avanti gli ultimi 20 sono finalmente asfaltati. Finisce la strada, finisce proprio sul mare dove aspettiamo il traghetto che ci porterà dalla parte opposta. Altri 50 km a siamo sulla frontiera Chilena di nuovo le solite formalità, poi entriamo in quella Argentina e giù porchi, bestemmie e quanto di più si possa immaginare.
In 2 ore di viaggio 4 frontiere con mille moduli da compilare firmare ecc ecc. Nel frattempo il cielo si rannuvola, diventano sempre più scuro, Cazzo.....!!!! Infatti dopo pochi minuti inizia a piovere, noi acceleriamo per allontanarci dalla tempesta che lasciamo alle nostre spalle. Il freddo è esagerato forse oggi è stata la giornata più fredda. Non sento più le mani e tremo tutto! Tengo duro perché mancano solo 50 km a Rio Gallego, arrivati cerchiamo un Hotel col mio Gps.
Abbiamo fortuna: trovato al primo colpo! Oggi è stato un giorno durissimo il vento non è mai sceso sotto gli 80 km/h. La strada pessima, le dogane infinite e il freddo ci hanno ucciso! Sia io che Franco abbiamo gli occhi così rossi che sembra ci siamo fumati tutta l´erba di Amsterdam. Ci facciamo una doccia e subito a nanna domani siamo sulla Ruta 3 direzione nord.

giovedì 16 dicembre 2010

GIORNATA 14 - LA META

oggi 15 Dicembre
Arrivati a Ushuaia non potevamo che festeggiare con una magica birra.
Abbiamo cercato un posto dove dormire, dopo di che siamo andati a mangiare un boccone. Nel passeggiare nei meandri della città mi sono accorto che di turisti ce n’erano ben pochi! Ma ancor peggio…neanche un motociclista! Probabilmente perché non siamo ancora in alta stagione!
L’estate infatti, comincia il 21 Dicembre (compleanno della mia adorata cugina!).
La città conta circa 60.000 abitanti, non c’è nulla di particolarmente attraente se non fosse per la natura che la circonda e per il fatto che alle undici di sera c´è ancora il sole, il tramonto inizia vrso mezzanotte,Poi ci sono numerosi parchi protetti dove si possono fare splendide escursioni.
La cittadina costeggia il mare ed è circondata da montagne innevate. Decisamente una bella visuale, considerando che noi Europei non siamo poi così abituati a vedere questo genere di paesaggi.
Oggi ci siamo goduti un tour in barca della durata di circa 8 ore, passate navigando tra i fiordi della mitica Terra del Fuoco….favoloso!
Vedere la maestosità delle montagne innevate che finisco a strapiombo sul mare lascia senza parole, per non parlare degli isolotti con migliaia di pinguini che ci guardavano incuriositi, ma senza paura dell’uomo che si avvicinava fino ad un metro di distanza.
C’erano anche altri isolotti popolati da Lobos Marino, una sorta di leone marino ed altri ancora affollati da diverse specie di volatili.
E’ stata una giornata sicuramente emozionante. Questi animali liberi, nella natura, senza gabbie e strane limitazioni, non può che riempire di gioia chi li vede!
Sarebbe bello potersi fermare qualche giorno in più, per scoprire i fantastici posti che questa terra può offrire, ma non si può fare! Domani si riparte. Da domani la bussola segnerà sempre verso Nord

martedì 14 dicembre 2010

Trecidesima giornata



Oggi finalmente siamo arrivati a Ushuaia, la strada da Rio Grande è asfaltata costeggia il mare per circa
50 km, poi sale tra le montegne che abbiamo trovato innevate, si attraversa un bosco pietrificato molto spettrale da vedere, per poi scendere dalla cordigliera fino ad arrivare a Ushuaia.

lunedì 13 dicembre 2010


Ghiacciaio
Perito Moreno
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Dodicesima Gionata

oggi 13 dicembre

Ci troviamo Bloccati a Rio Grande causa il forte vento, oggi soffia a 120 km/h, quindi si sta in Hotel.
Domani tentiamo di arrivere a Ushuaia, mancano 200 km, il vento dovrebbe essere più moderato, anche se oggi guardando la televisione Argentina in particolare un  programma meteo della Terra del Fuego, annunciava che da ieri a Ushuaia stava nevicando di brutto e pure oggi nevicherà, percorrere gli ultimi 50 km sotto la neve non è il massimo anzi, ma questa è la Patagonia prendere o lascciare......

UNDICESIMA GIORNATA

12 Dicembre

Partiti da Rio Gallegos abbiamo avuto subito una brutta sorpresa, una citta´con 30.000 abitanti completamente senza neanche un po’ di benzina, e nessuno sapeva dirci quando sarebbe arrivata.
Nei distributori c’erano centinaia di macchine in fila.
Vista la situazione abbiamo deciso di proseguire il viaggio, anche se abbiamo un’autonomia di serbatoio di soli 130 km. Dobbiamo andare a Sud verso Ushuaia e dopo circa 120 km dobbiamo entrare nel confine Cileno e sperare che li ci sia una pompa di benzina.
Dopo circa 100 km a sud da Ri Gallego dobbiamo prendere un traghetto che ci porterà sull´isola della Terra del Fuego circa mezzora di battello.
Il mare è molto mosso a causa del forte vento, le moto non sono state legate e ho paura che cadano.
Accertati che non fosse accaduto nulla, attracchiamo e cerchiamo disperatamente un distributore. Ci dicono che ce n’è uno a circa 50km. Il computer della mia moto mi dice che mi restano 9km di autonomia.
Andiamo lo stesso!!

Incredibile ma vero….ci siamo riusciti, facciamo il pieno e proseguiamo per Rio Grane a circa 200 km da qui.
La strada è sterrata per circa 150 km, il vento ormai è la nostra agonia, non ti molla mai, ti snerva, lo odi ogni
minuto sempre di più. Per fortuna la strada migliora, non era poi così male come si pensava.
Ghiaino, terra e le solite buche, sono all’ordine del giorno. Ho già percorso 2000 km in questi condizioni!
Finalmente arriviamo a Rio Grande.
Domani ultima tappa…mancano circa 200 km

sabato 11 dicembre 2010

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DECIMA GIORNATA


11 Dicembre 2010
Lasciamo El Calafate verso le 10 di mattina e ci dirigiamo verso Rio Galleefog. Dobbiamo attraversare tutta l’Argentina da ovest ad est. Per fortuna la giornata inizia pare calda, considerando che siamo in Patagonia. Ci sono 12 gradi ma appena usciamo dalla città comincia a soffiare il nostro amico vento…che palle!
Dopo una ventina di minuti cominciamo a percorrere una collina, mi preoccupo, so che tra poco incontrerò la neve…e così è stato.

In cima alla collina il GPS mi segna 730 mt di altitudine, la strada per fortuna è pulita, ma tutt’intorno si scorge una coltre di neve. Che effetto girare in moto con la neve che ci accosta.
Il freddo si fa sentire il vento non ti molla mai, ma per fortuna quest’ultimo arriva da sud ovest, quindi dalle nostre spalle. Le distese della Patagonia sono immense, deserte e brulle, ma allo stesso tempo fantastiche.
Oggi ho percorso 370 km di cui, per 300 km non ho visto anima via, manco una casa, un’auto..niente di niente. Che fantastiche emozioni che provo che in questa “desolazione”; magari per molti potrebbe essere un paesaggio noioso, il fatto è che questi paesaggi riempiono il cuore di sensazioni uniche.

Eccoci giunti al solito paesino di 20 case e un distributore, dove ovviamente ci fermiamo a fare benza e a bere un caffè.
E’ splendido vedere, ad ogni rifornimento che facciamo, un sacco di persone che si avvicinano, siano essi turisti, camionisti o semplici automobilisti, a farci domande: da dove arriviamo, quale sarà la nostra tappa, ecc. Quando rispondo che sono italiano e con la MIA moto sono partito dal Chile e mi sono fatto tutta la Carettera Austral, la Ruta 40 in Argentina e che voglio arrivare a Ushuaia e tornare indietro, mi dicono tutti la stessa cosa: “Sta loco hombre” (vi risparmio la traduzione…).
In effetti non hanno tutti i torti, ma le emozioni che sto provando qui, non sono in molti che le possono raccontare.
Fatti gli ultimi chilometri entriamo a Rio Gallegos alla ricerca della solita bettola dove poterci riposare.
Domani si parte in direzione Ushuaia, mancano 578 km che ho deciso di fare in due tappe perché le previsioni sono pessime, vento, pioggia, neve…non so se ho reso l’idea!!!
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NONA GIORNATA

10 Dicembre 2010-12-13
Oggi abbiamo scelto di fare i turisti anche perché stremati dal viaggio abbiamo optato per una cosa tranquilla. Ieri sera siamo arrivati ad El Calafate, abbiamo mangiato un boccone al volo per poi andare a riposare ed a recuperare le forze.
Per la giornata di oggi decidiamo di andare verso la stazione dei bus, ne prendiamo uno che ci ferma a circa 60 km da El Calafate, sul famoso ghiacciaio chiamato Perito Moreno, che abbiamo raggiunto con un battello fino alla sua estremità.
E’ maestoso, ci sono dei colori pazzeschi, dal bianco al blu cobalto! E’ freddino, ma per fortuna è una bella giornata.
Dopo circa un’ora di battello torniamo a terra e ci incamminiamo in un sentiero che costeggia lo stesso ghiacciaio.
Ho fatto un numero incredibile di foto, non potevo non immortalare quello splendore!
Ogni 20-30 minuti circa un pezzo di ghiaccio si staccava e piombava nel lago, scatenando un tonfo incredibile. Ovviamente sono pure riuscito a scattarci una foto.
Non mi dilungo nello scrvervi com’era quella splendida visione, parleranno le foto molto meglio di me!
Il paese in cui abbiamo alloggiato, invece, sembra Cortina. Case di legno, come in montagna, negozi che vendono qualsiasi cosa ma dove l’abbigliamento va per la maggiore. E’ un paese decisamente di impronta turistica, curato e pulito.
Il mio pensiero va a domani, che si riparte, attraversando tutta l’Argentina per andare sulla costa Est.
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venerdì 10 dicembre 2010

OTTAVA GIORNATA

Oggi 9 Dicembre

Dopo aver soggiornato per una notte a  Gobernador Gregore un paesino disperso nel nulla, ma per noi fondamentale per fare benzina, siamo ripartiti per El Calafante, dove si trova il ghiacciaio Perito Moreno. Partiamo con una giornata splendente, ma il vento è massacrante, non per niente questa zona si chiama Masetta del Viento. Usciti dal paese di minatori, finisce subito l' asfalto e incominci lo sterrato, ci risiamo.  Piena concentrazione, occhio alle buche e a non farsi spazzar via dal vento, minuto dopo minuto piu' ci si allontanava dal paese e ci si dirigeva sulla pampa Argentina piu' aumentava il vento.  Mi rendo conto di ripetermi ma e' quello che vivo giorno per giorno, sto vento e' veramente bestiale ed ora fa pure freddo.  Ci siamo vestiti pesante, ma non serve a nulla. Dopo un' ora di moto ho la punta delle dita gelate, nonostante le manopole riscaldate della mia GS il naso incomincia a gocciolare, e non mi resta altro che tirar su
E' circa un' ora che viaggiamo vorrei tanto fare una pausa per rilasare il mio cervello dallo stress che comporta guidare su queste strade con questo vento, ma non e' possibile non c'e' nessun riparo dal vento, un masso grosso, una casa abbandonata nulla di nulla, allora avanti piano, la velocità è di circa 40 kmh con la moto costantemente sbandata su un lato, guardo sul GPS e scopro che abbiamo fatto appena 90 km ne mancano altri 80 per uscire dallo sterrato. Dopo un' ora e mezza arriviamo a Tres Lagos  altro paesino composto da 20 case dico 20 con una pompa di benzina. Fatta benza e bevuto un caffè caldo ripartiamo. Finalmente lo sterrato è finito ora ci restano altri 170 km di asfalto fino a El Calafante, percorriamo questi ultimi chilometri con euforia incredibile. Finalmente asfalto, ma il vento ci rende sempre la vita difficile, fa impressione vedere Franco davanti a me piegato sulla moto per contrastare il vento. Mi rendo conto che anche io sono nelle sue stesse condizioni. Sono congelato non vedo l' ora di arrivare, finalmente mancano 5 km all'arrivo.
Anche per oggi e fatta,  domani facciamo i turisti, andiamo a vedere il ghiacciaio Perito Moreno.
PS il panorama oggi era imponente, una spianata impressionante senza una collina nulla di nulla solo in alcuni punti spuntavano delle collinette alte alte un centinaio di metri con la punta piatta, sembrava di essere su un film di indiani, niente alberi, zero animali, insomma c' era solo il vento che soffiava su una terra brulla  con qualche sterpaglia qua e la

SETTIMO GIORNO

Oggi 8 Dicembre e' stato un giorno bestiale siamo partiti da Los Antiguos per arrivare a Governador Gredore in tutto abbiamo percosso 450 km di cui 90 di asfalto,  la parte restante solo sterrato; inoltre oggi si e' aggiunto il tipico vento patagonico, che fino ad oggi ci ha risparmiato. Il vento soffiava da 70 km/h con di picchi fino a 100 km/h.
FIDATEVI, NON SONO PALLE!!!!
Il vento tira da OVest quindi noi andando a sud lo avevamo sul lato sinistro, guidare le nostre moto e stato un' impresa, eravamo costretti a contrastarlo inclinando le moto contro vento, eravamo in rettilineo ma sembrava facessimo delle curve in piega piena. Dopo un'ora ci siamo fermati dietro a roccia per proteggerci, eravamo esausti, il vento che spira lateralmente ti massacra, sei sempre a rischio di uscire di strada ci tenevamo sulla corsia di destra contrastandolo ma era così forte che ti facilmente ti trovavi nel lato sinistro, con sta mischia di sterrato zeppo di sti cazzo di sassolini! Le ruote hanno poca aderenza, nonostante noi montiamo le tasselate da moto cross. Franco per ben due volte è stato buttato fuori strada, ma grazie alla sua esperienza sulle due ruote, non e' mai caduto, riuscendo come per miracolo a rientrare in carreggiata. C'è da aggiungere anche che il vento bestiale ti distrugge i timpani senza contare che ti gela le ossa.
Ovviamente eravamo costretti a fare frequenti pause, circa ogni 100km. La concertazione richiesta per questo tratto deve essere sempre altissima. Non devi mai perdere di vista le buche che sono tutto un susseguirsi. E' un'impresa schivare le buche e i sassi, una minima distrazione e ti trovi dove la ghiaia è così alta che cadresti subito. 
L'istinto è quello di frenare, consapevole che se cadi, almeno lo fai ad un'andatura decente, ma purtroppo bando all'istinto e acceleri come un pazzo per uscire da quell'inferno. Cadere significa togliere tutto il nostro equipaggiamento, borse laterali ruote di scorta, la roba da camping ecc, poi alzarla e sperare che non si sia rotto niente!!!
Ragazzi, non vi posso raccontare il paesaggio e penso mi capiate! I miei occhi erano costantemente puntati 10-15 m davanti la mia gomma anteriore.
Arrivati a Governador Gredore abbiamo cercato una pensione, portato in camera le nostre cose e finalmente ci siamo rilassati con la solita sigaretta, eravamo tutti e due distrutti ed entrambi con l'emicrania, a causa della concentrazione. Ora doccia, mangiare, e poi a dormire.
Domani altri 350 km veso sud ovest ovviamente di sterrato e col solito vento pazzesco patagonigo per arrivare al mitico ghiacciaio Perito Moreno, dove resteremo credo per 2 giorni, poi tutto verso est a Rio Gaiego e infine Ushuaia

SESTO GIORNO

Il sesto giorno vede la difficoltà di cambiare dei soldi, utili per pagare la pensione e bere un caffè ma purtroppo i computers non funzionano e ci chiedo di sperare e riprovare tra  un paio d'ore. Passate queste due ore, rientriamo e finalmente funziona. Riusciamo a cambiarci i soldi.
Ci rechiamo verso un'agenzia per assicurare le nostre moto, che in Argentina è obbligatorio, a differenza del Chile. Non poteva però andare liscio. La Signorina ci dice che qui nessuno fa assicurazioni a moto straniere, pertanto non sappiamo materialmente che cazzo fare. Ormai la giornata è andata a troie e siamo costretti a restare qui. A 50 km c'è un paese chiamato Perito Moreno. Oggi e domani ovviamente è tutto chiuso perché c'è festa e a noi di stare qui 3 giorni, non ci passa proprio per l'anticamera del cervello. 
Dopo aver tirato giù il Rosario, decidiamo che domani, 8 dicembre si parte senza assicurazione percorrendo la mitica Ruta 40, sempre verso sud, caratterizzata dal solito sterrato ma con delle raffiche di vento che metteranno a dura prova il percorso!

QUINTO GIORNO

Oggi e stata una giornataccia, tanto x cambiare!!!
Siamo partiti da Coyaiche direzione Puerto Tranqillo per poi arrivare a Los Antiguos in Argentina girando intorno al lago General Herrera. percorrendo 370 km di sterrato e 70 di strada normale.
Siamo partiti verso le 10.00 direzione Sud sempre sulla Carettera Austra, la strada continua ad essere impervia ma come contropartita, il panorama è unico.
Dopo circa un'ora la strada comincia a farsi ripida e si sale, sempre più in altro, non si vede un anima viva, ma la visione del paesaggio è decisamente mozzafiato!
Attorno a noi solo natura estesa e selvaggia. Nessuna presenza dell'uomo, non si vede nessuno e noi, continuiamo a salire. Non incrociamo un'auto, una persona, nessuno! Se la moto va in avaria sono cazzi!
Il GPS mi ricorda che l'altitudine è di 2570 m e vi posso assicurare che fa un freddo beco, ai lati della strada si nota puer la neve quindi il percorso si fa sempre più difficile!
La strada è sterrata, il manto è coperto da uno strato di ghiaino tale che per impostare la curva, bisogna frenare un bel po' prima, visto anche il ghiaccio che troviamo lungo il percorso.
Cominciamo a scendere questi 2570 m e notiamo del vapore che gira nell'aria, laghetti e cascate che tolgono letteralmente il fiato, il colore dell'acqua dei laghi è una tonalità indefinita, tra il blu e il verde, mai vista una cosa del genere.
Giungiamo a Los Antiguos, paesino che conta circa 30 abitazione ma con presente sempre il buon vecchio benzinaio. Diamo ossigeno alle nostre amiche e ci beviamo il classico caffè americano.
Rifletto su come è possibile vivere in un posto del genere, senza niente, così lontano dalla vita civile a cui sono abituato.
Si riparte costeggiando il lago, il percorso è divino ma il freddo ti sega le ossa. Ogni tanto ci fermiamo per immortalare con la macchina fotografica questi fantastici posti!
Finalmente arriviamo a Chile cico, attraversiamo la frontiera, dal Chile all'Argentina. Perdiamo all'incirca un'ora per la burocrazia, ma ripartiamo dritti fino a Los Antiguo. Andiamo alla ricerca della solita bettola, che troviamo per i soliti 17 euro a testa. Per fortuna c'è l'acqua calda, cosa fondamentale vista la botta di freddo di oggi.
Ci facciamo fare una bistecca con patate lesse, una birra quasi al volo e via a letto.

lunedì 6 dicembre 2010

QUARTO GIORNO....la prima caduta

Oggi siamo partiti da La Junta direzione Coyaiche: circa 270 km di sterrato.
Partiti verso le 9 di mattina la giornata si presenta benissimo: c’è sole splendido ma fresco. Armati di una bella dose di energia, partiamo.
Dopo circa 70 km abbiamo fatto una pausa-cicca: la strade è pessima piena zeppa di buche e di ghiaia non riusciamo a fare più di 50-60 km/h. Il panorama invece e la cosa più bella che ho visto in vita mia: le montagne sono piene di neve i pini arrivano fino al mare, pazzesco.
Purtroppo con queste strade non riesco a godermi il panorama come merita e vorrei, la minima distrazione e sei a terra, le braccia la testa la schiena tutto trema in maniera folle le buche si susseguono. Non posso schivarle bisogna accelerare per volarci sopra! Certe volte però, sono più profonde del previsto e prendo di quelle botte pazzesche, non capisco come facciano le gomme a tenere.
Durante il tragitto le cose non migliorano, anzi! Ci imbattiamo in un pezzo di sterrato terribile: il ghiaino formava uno strato troppo spesso che non permetteva alcun tipo di aderenza al suolo.
Non ce l’ho fatta! Una curva in queste condizioni mi è stata fatale!
La moto si è impiantata a terra io sono finito a 2 metri da lei. Una volta rassicurato di essermi fatto niente, mi sono cagato addosso per la mia “compagna di tutto”! Che faccio se si è rotta?
Non ho potuto fare nulla  se non di fumarmi 2-3-4-5 sigarette aspettando che prima o poi passasse qualcuno ad aiutarmi a tirarla su visto che era finita giù su un piccolo fossato!
Dopo circa una lunghissima ora, finalmente passa un camion con 2 cileni a bordo, al mio cenno d’aiuto molto gentilmente mi danno una mano, tiriamo su la moto ed inizio a  tremare. E se non parte? La guardo…………mi decido e giro le chiavi……………….pigio il tasto accensione……………… ma ecco che il rombo del GS mi riempie il cuore delle sensazioni più belle! Che culooooo, metto il cavaletto do una controllata mi sembra tutto ok!
E’ arrivato pure Franco che mi aveva staccato e non si era accorto del mio volo! Insieme diamo nuovamente una controllata e ripartiamo.
Pensavo di aver passato il peggio, ma dopo circa 20 km sento una botta pazzesca la moto svirgola, la tengo a stento………non capisco che cazzo succede………………mi fermo, mi giro e vedo che ho perso il bauletto posteriore dietro cazzoooo,
Temo che la caduta di qualche km prima sia stata fatale per spostare i ganci che lo fissano al telaio.
Altra cascata di porchi.  Mi accingo a guardare i danni: si è un po’ rovinata, ma è ancora stagna. La rimonto, arriva ancora il buon vecchio Franco che era piu' avanti e mi dice “ueee che cazzo succede oggi???”
E’ la classica “GIORNATA NO”.
Ripartiamo ma mollo decisamente l’acceleratore, l’andatura si fa più tranquilla. Sono stanco, stressato, mi fa male tutto a causa delle vibrazioni, mi godo un po' il panorama che e' stupefacente, meraviglioso, sublime,  unico.
Finalmente si arriva a Coyaiche trovato una pensione semplicissima con bagno in comune scarichiamo le moto e cicca rilassante. Poi cena.
Oggi il panorama è stato favoloso ma la giornata è stata durissima, la Carettera Austral è veramente tosta.
La quantitià di polvere che circonda me e Franco è tale che non si vedono più i colori delle nostre tute, nemmeno un fornaio e cosi bianco! Ogni volta che mi bagno le labbra mangio sabbia, neanche fossi un Camel!!!!
Domani da Coyaiche si va per 250 km a Puerto tranquillo.

TERZO GIORNO...e il traghetto assassino

Siamo arrivati a Puerto Mont, l´ultimo tratto di autostrada è stato decisamente migliore del precedente tanto che mi pareva di sfrecciare sulle autostrade austriache, non solo per la cura della strada stessa, ma anche e soprattutto per un panorama notevolmente più affascinante.

Percorsi circa 500 km siamo giunti a Puorto Mont e non abbiamo potuto fare altro che il pieno, visto che le nostre moto chiedevano aiuto!
Ci dirigiamo verso l’ufficio informazioni della zona, alla ricerca di un traghetto che ci accompagnasse a Chiaitienla, nostra prossima meta.
Finalmente una bella notizia: nella convinzione di doverci fermare almeno un paio di giorni, in attesa di trovare posto sul traghetto, la classica botta di culo! “2 posti liberi, partenza ore 24.00”.
 
Ma ahimè, dopo 550 km, l’idea di dover salire in traghetto e farci circa 12 ore non ci allettava tantissimo anche perché il nostro primo desiderio in quel momento era calarci sotto una doccia storica, proseguendo poi con una dormita indimenticabile, ma bando al relax e via a farci i biglietti!
Se da un lato abbiamo avuto la fortuna di “non perdere tempo” nel trovare posto in traghetto, dall’altra scopriamo, a seguito di un panino mangiato in fretta e furia, che il nostro mezzo di trasporto era in ritardo di ben due ore!  Finalmente ci imbarchiamo. Ero stanco, congelato e con i coglioni girati, per dovermi sedere su dei cazzo di sedili tipici degli autobus. Ovviamente la mia mente era pronta a sfruttare il tragitto per una bella dormita…quella indimenticabile, di cui sopra, ma vista la sorpresa ho capito che sta notte l’avrei fatta completamente in bianco; cosa che non ha tardato ad avverarsi!

Un viaggio devastante, che ci ha visto sorseggiare caffè sul baretto della pseudo navetta e fumare una valanga di cicche, manco fossimo aspirapolveri.
Franco non ha chiuso occhio per tutta la notte, mentre io lo facevo ad intermittenza.
Non eravamo di certo nelle condizioni migliori per affrontare una tappa importante e poi faceva un freddo boia, nonostante il mare, fosse completamente piatto.

Alle 14 arriviamo a Chiaitien, aveva piovuto tutta la notte, le moto erano fradice, ma da veri bikers a noi non ce ne fregava un cazzo, il primo obiettivo era quello di scendere da quella merda di traghetto.
Partiamo, ci avventuriamo sulla mitica Carettera Austral direzione Sud.
Prossima tappa: LA JUNTA.

Dopo aver percorso all’incirca 10 km di sterrato con tratti più duri e altri più soft, comincia pure a piovere prima dolcemente e poi a dirotto…Dio.....
Non vedevo un cazzo a stento intravedevo la moto di Franco. Il paesaggio è notevole, le nuvole sono bassissime sembra di toccare la vegetazione. Assomiglia quasi ad uno dei classici sentieri di montagna svizzeri! Poi finalmente, la pioggia cessa.

La velocità di marcia si aggira tra i 50 e i 60km/h, il culo della moto parte facilmente, c’è ghiaino ovunque, uno strato di 10-20 cm sia al centro che ai lati della strada! Nella mia mente una sola soluzione: GAAAAASSSSS, derapare, sinistra, destra e via. Mente lucida e perfettamente concentrata, se mollo l’acceleratore vado a terra in tempo zero.

Dopo un’ora, finalmente uno squarcio di sole si fa posto nel cielo rannuvolato. Evvai che ci cominciamo ad asciugare! Ci fermiamo a fumare una cicca anzi…2 (e va in mona!!!), montiamo in moto e si riparte!
La strada non è per nulla semplice, ci sono un sacco di buche, che ora, riempite dalla pioggia, non ti fanno percepire quanto profonde siano….mi attacco al manubrio con tutta la mia forza, cominciano i crampi. Ogni buca è un colpo secco e mi cago addosso evitarle e' praticamente impossibile.
Dopo 140 km giungiamo a LA JUNTA un paesino piccolissimo che non conta più di 50 case ed un distributore dove ovviamente non possiamo non fermarci a riboccare i serbatoi.
Chiediamo al benzinaio un posto per dormire e ci manda in una pensione di nome Valdera.
Il posto pare carino, fatalità troviamo anche dove poterci rinfocillare. Una camera con bagno (un lusso qui), per il modico prezzo di 17 euro a testa con colazione compresa.  

Siamo a pezzi e decidiamo di mangiare un boccone e farci quella famosa doccia che già sognavo il giorno prima!
Domani vede una nuova destina nozione: Coyhaique 270 km

venerdì 3 dicembre 2010

SECONDO GIORNO...Fatti i primi 600 km

Finalmente io e Franco, conosciuto a Valparaiso, decidiamo di partire.
Ieri, per andare a ritirare la sua moto, ci siamo diretti verso il porto di Sant  Antonio, a sud di Valparaiso, lui in macchina con Enzo, mentre io li seguivo in moto.
Una volta assemblata la sua BMW HP2 partiamo.

Percorriamo la Route 66 che si chiama anche Ruta della frutta che si dirige verso sud-est. Molto bella, caratterizzata da un paesaggio che ricorda molto quello collinare tipico della Toscana. Distese di vigneti sviluppati per una decina di km.
Decisamente un bel paesaggio che ho potuto maggiormente apprezzare  viste le splendide condizioni meteo. Le auto in circolazione sono rare, arrivati sulla ruta 5 (Autostrada) ci dirigiamo verso sud. Dopo circa 290 km abbiamo fatto il primo pieno di benza. Il costo si aggira attorno ad l € al litro.
Ne approfittiamo per bere un buon cappuccino alla vaniglia.
Ripartiamo verso sud. La strada pare in buone condizioni anche se come tutte le autostrade di qualsiasi parte del mondo, certamente noiosa. Arrivati a Chillan abbiamo cercato una pensione, siamo finiti da Hostele Canada una piccola pensione molto semplice.

Non ci potevano però sfuggire allo sguardo quelle crepe nei muri portanti che ci ricordano il terremoto avvenuto lo scorso 27 Febbraio.
La camera è pulita ma conta un numero pauroso di crepe! Nonostante sia preoccupato di non risvegliarmi più, magari sommerso dai calcinacci di quella pensioncina, decidiamo di fermarci ugualmente. Scaricate le moto siamo andati in centro a mangiare un boccone e berci una birra poi a nanna, eravamo un po´cotti.
Questa mattina sveglia alle ore 8, colazione, carichiamo le moto e giù verso sud per ancora 545 km fino a Puerto Montt. Una volta giunti, decideremo che cosa fare.
Anche oggi ci aspettano 500 km di noia, ma con la consapevolezza che dovrebbero essere gli ultimi, nell’attesa di dare il vero inizio a questa avventura Cilena.

mercoledì 1 dicembre 2010

PRIMO GIORNO...pronti per partire

Dopo 5 giorni fermo a Valparaiso, causa sciopero dei doganieri, finalmente ho ricevuto tutta la documentazione per partire, la moto me l´hanno data il giorno dopo il mio arrivo in Cile, cioe´il 24 Novembre. Purtroppo mi mancava un documento per poter passare la dogana dal Cile all´Argentina. Oggi preparo la moto e domani mattina alle ore 7 si parte.
Qui da Martina ho conosciuto un personaggio, un certo Franco, Mi sono un po´ stupito perchè tutto mi sarei aspettato qui a Valparaiso tranne quello di incontrare un italiano che gira il mondo in moto, oltretutto pure lui con una BMW HP2.
Facendoci quattro chiacchere capisco che è un tipo interessante, simpatico e molto più fuori di testa di me. Abbiamo deciso di fare una parte del nostro viaggio insieme: non sappiamo fino a dove e quando, si vedra´. Essere in due ha i suoi pro su questo tipo di viaggio, una mano è sempre utile e aver qualcuno con cui condividere la gionata e alla sera bevendo una tazza di caffe´caldo fare il resoconto del viaggio e senza dubbio una cosa piacevole.
Allora ricapitolando domani mattina si parte, direzzione Ushuai